Velebit e mare dalmata

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A 200 km in linea d’aria dalle coste delle Marche c’è una terra completamente diversa dalla nostra.

Un mare limpido e incontaminato, montagne dolomitiche, boschi rigogliosi, laghi e cascate cristalline: è la Dalmazia. Una terra ricca di storia, basti pensare alla romana Zara o alla veneziana Sibenic, ma anche un crogiuolo di diverse culture che non sempre sono riuscite ad integrarsi.

Il trekking che propongo toccherà 3 parchi: quello di Paklenica, a monte della città di Zadar, quello di Telascica, sull’isola di Dugi Otok, e quello delle isole Kornati. Il Velebit è la più grande catena dei monti Dinara: è un muro naturale lungo 145 km, con cime che superano i 1700 metri e separa la parte mediterranea da quella continentale della Croazia. Questa regione, di bellezze e natura eccezionali, ricevette nel 1978 il riconoscimento internazionale dell’UNESCO come riserva della biosfera.

Oggi nel Velebit ci sono 2 parchi: quello del Nord Velebit e quello di Paklenica. Nel parco di Paklenica, grazie alla sua posizione geografica, si incontrano e si fondono due nature: quella mediterranea e quella alpina. Il mondo vegetale e quello animale sono molto vari e ricchi. C’è abbondanza di fenomeni carsici non riscontrabili in altri luoghi.

Il parco è caratterizzato da grotte, doline, torrioni di forma curiosa e da due profonde gole, con pareti di 400 metri , che incidono il massiccio: Velika Paklenica e Mala Paklenica.

Dalle sue vette il panorama è mozzafiato: centinaia di isole, da quelle più grandi, come Pag e Dugi Otok, alle Kornati, autentiche perle, che formano un parco nazionale. Dugi Otok, o isola lunga, è piena di singolarità e contrasti. Lunga 45 km e larga da 1 a 4 presenta la costa sud occidentale ripida e selvaggia con fantastiche scogliere tagliate a picco sul mare, alte un centinaio di metri; si distinguono una serie di baie protette dai venti e ideali per gettare l’ancora, tra cui la più famosa è quella di Telascica, che forma anche un parco naturale. Le Kornati formano un arcipelago di oltre 150 isole disabitate e costituiscono parco nazionale. Nel medioevo erano di proprietà dei signori di Zadar e servivano come pascolo per le loro greggi, poi lentamente le isole furono riscattate dai pastori per la maggior parte abitanti di Murter e Dugi Otok.

E’ un paesaggio irreale, con pochissima vegetazione, qualche casa colonica e alti muretti a secco che servivano per separare i pascoli. Quacuno le chiama le isole della luna, perché le bianche pietraie prive di vegetazione ricordano un paesaggio lunare.

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