Foresta di Vallombrosa e Pratomagno

 

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Nel Valdarno superiore il fiume scorre tra tantissime testimonianze storiche ed artistiche che comprovano il profondo legame tra la città Arezzo e la sua montagna il Pratomagno: antichi centri rurali, castelli, chiese, strade storiche dirette verso la vicina Valtiberina, poderi immersi nel più completo silenzio di verdi boschi di latifoglie. Sulla destra orografica si alza il massiccio del Pratomagno che si stacca dal crinale appenninico nei pressi del M. Falterona, dove nasce l’Arno. Il nome deriva dalle grandi praterie del crinale e gli fu dato con ogni probabilità dai romani. Ma se le praterie sono uno degli elementi più importanti sotto il profilo paesaggistico, il bosco è il vero protagonista della natura del Pratomagno. Grandi castagneti sotto i 1000 metri e sopra un’immensa faggeta avvolgono su ogni lato il massiccio offrendo ospitalità agli animali selvatici, tra i quali è ormai certa la presenza del lupo. In questo ambito spicca la foresta più bella del Pratomagno, quella di Vallombrosa ( protetta come riserva naturale ), che si estende per 1490 ettari tra i 500 ed i 1450 metri nella parte nord occidentale del gruppo. Questi luoghi sono segnati da molti sentieri e mulattiere, percorsi un tempo dai pastori per la transumanza o da chi sfruttava le immense risorse forestali di queste montagne, oggi meta di escursioni lungo tutto l’arco dell’anno, a piedi o con le ciaspole e gli sci da fondo durante la stagione invernale.
Propongo delle escursioni giornaliere per scoprire gli angoli più belli di questa montagna facendo base in un antico borgo di fondovalle per godere  dei paesaggi, conoscere la storia, la cultura e le tradizioni che avvolgono questi antichi luoghi.

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